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Le Tortore ( Streptopelia turtur ) arrivano nelle nostre zone in Aprile e si vedono fare la spola tra i campi coltivati - dove cercano granaglie germogli e qualche mollusco - e il bosco, dove nidificano. Hanno un volo molto veloce e la loro sagoma è più fine di quella degli altri columbidi. Il loro tipico tubare (125 KB) "sussurrato" le distingue dalla Tortora dal Collare.
Negli ultimi 3/4 anni se ne vedono meno di quante erano di solito presenti in queste zone, probabilmente a causa di una ripresa della caccia in Agosto. Le osservazioni più tardive nelle nostre zone sono della metà di settembre, dopodichè praticamente tutta la popolazione ha ripreso la via dell'Africa.



La Tortora dal Collare ( Streptopelia decaocto ) originariamente abitava le regioni Medio Orientali e l'Asia Minore, poi all'inizio del secolo scorso ha iniziato una spettacolare espansione, che si è intensificata negli anni '50/'60 verso l'Europa Nord Occidentale e il Mediterraneo. A fine secolo ha colonizzato praticamente tutta l'Europa, divenendo uno degli uccelli più diffusi e comuni nel nostro come in altri paesi. Questi fenomeni non sono rari tra gli uccelli e vengono definiti "invasioni", per differenziarli dai normali movimenti migratori. Nel caso di questa specie l'eccezionalità del fatto sta nelle sue proporzioni, veramente notevoli, e dal fatto che le ondate di invasione successive non sono state seguite da un "ritiro" della specie verso il suo areale originario.
La Tortora dal Collare si distingue dalla specie precedente per la livrea ( vedi illustrazione ), per le dimensioni maggiori che le conferiscono l'aspetto di un piccolo Colombaccio, per il canto (145 KB) e per l'habitat. Infatti essa è in pratica commensale dell'uomo: si trova vicino alle abitazioni, nei giardini delle case, nei paesi e si nutre di granaglie oltre che di resti di cibo lasciati dall'uomo. E' specie sedentaria.



Il Colombaccio è il più grosso dei columbidi che frequentano la Maremma ed è particolarmente abbondante nei periodi di passo, specie in Ottobre durante il passo autunnale. Non è raro vedere sopra i boschi di quercia voli di centinaia di individui. Frequenta i boschi fitti, dove si nutre di ghiande e (nel periodo primaverile) di bacche d'edera. In parte i Colombacci che arrivano da noi si fermano a svernare. Il numero degli svernanti varia molto di anno in anno, a secondo delle vicende meteorologiche e dell'abbondanza di cibo. Qualche sporadica coppia rimane in queste zone durante l'estate e nidifica nei luoghi adatti. Nella foto è rappresentato un Colombaccio mentre esegue una serie di planate ondulanti, che costituiscono una parte del suo volo nuziale.

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